Giunse al Partito Comunista Italiano dalle fila socialiste dove aveva militato fin da giovanissimo prima come segretario cittadino e poi come segretario della federazione giovanile socialista. La sua iscrizione alla Federazione Giovanile Socialista Italiana risale al 1907, quando aveva appena 14 anni. Graziadei era nato l’11 agosto 1893 a Sparanise, patria di Leopoldo Ranucci, divenuto assessore al Comune di Napoli nella giunta del Cln. A 16 anni fu denunciato e condannato dalla pretura di Pignataro M.re a pagare cinque lire di ammenda “quale promotore di processione civile senza licenza e per disturbo della quiete pubblica”.

Anche nel suo impegno politico di deputato Graziadei tenne fede alla sua coerente visione di vita di stare sempre con i più umili e con quelli che soffrivano condizioni sociali inaccettabili e a dir poco ingiuste. Egli continuò la sua lotta per l’emancipazione delle classi subalterne fino alla morte, avvenuta il 13 luglio 1960.
Nella sua lunga militanza ricoprì vari incarichi anche di livello regionale nazionale, prima nel PSI e poi nel PCI, di cui fu uno dei primi segretari nella ricostruita Federazione provinciale il 1945. Tra le cariche pubbliche ricordiamo quella di sindaco di Sparanise nel 1944, di consigliere Provinciale nel 1946 e di Deputato al Parlamento nel 1953.

Negli anni venti diversi comuni a guida socialisti furono assaliti dalle squadracce fasciste, a partire da Capua e da S. Saria CV che già era sede del Tribunale. Nel 1924 vi fu una rivolta contadina a Teano contro le nuove pesanti tasse imposte dal regime con l’avallo degli agrari. In questi anni Mussolini in persone ebbe a dichiarare che “Caserta deve rassegnarsi ad essere un quartiere di Napoli”, aggiungendo che “i Mazzoni (nome del territorio meridionale di TdL compreso tra Aversa e la costa tirrenica) sono una plaga; con terreno paludoso, stepposo, malarico, abitato da una popolazione che fino dai tempi dei romani aveva una pessima reputazione ed era chiamata popolazione dei latrones”. Per ironia della sorte qui era uno dei pochi luoghi in Italia dove il duce veniva contestato e beffeggiato.

Pasquale Iorio

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Una figura importante questa di Corrado Graziadei sulla quale avremo modo di tornare. Intanto, dall’Archivio dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza, Fondo Angelo Iacazzi, su cui pure avremo modo di venire :


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