Poco più di due anni fa demmo vita ad una iniziativa straordinaria dedicata alla vicenda dei bambini napoletani accolti al Nord nell’immediato dopoguerra: un numero speciale di Infinitimondi; una Mostra con una tappa a Modena e poi a Napoli; iniziative in diverse città; esposizione della Mostra anche a Palazzo San Giacomo. Insomma, un evento. Il tutto grazie al sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia Romagna, con Massimo Mezzetti; della Presidenza del Consiglio Regionale della Campania con la sua Presidente Rosetta D’Amelio; del Comune di Napoli con gli Assessori Nino Daniele e Enrico Panini. E grazie all’impegno prezioso dell’Istituto Storico di Modena con Metella Montanari e Daniela Lanzotti e dell’Istituto Campano per la Storia della resistenza con Giulia Buffardi e il suo Presidente, Guido D’Agostino. E raccogliemmo allora il contributo di tanti: della famiglia Macchiaroli con il mai ricordato abbastanza Gaetano che era stato uno degli animatori di quell’esperienza lontana; degli storici e produttori culturali Giovanni Rinaldi Simona Cappiello che, così come l’Istituto Campano, non si sono mai fermati nella ricerca; la giovanissima Vioa ArdoneLucia Valenzi; Nora Puntillo e con tanti momenti di discussione tra i quali vogliamo ricordare ancora con particolare emozione quello dedicato a Predrag Matvejevic con Tommaso di Francesco e Giacomo Scotti; poi i nomi li ritrovate tutti e completi nelle locandine riprodotte di seguito. E poi, dopo Modena e Napoli, ancora Portici, Torre Annunziata e Roma con Rosa Russo Iervolino e Livia Turco con la Fondazione Nilde Iotti.

Vogliamo ancora una volta ringraziare tutti.

Forse dovremmo ristamparlo quel numero speciale: vedremo.

Di sicuro vorremmo riunire di nuovo a Napoli tutti quelli che in Italia hanno ricercato, scritto, immaginato, creato su questa straordinaria vicenda anche per fare il punto del grande lavoro che poi in questi poco più di due anni è andato avanti.

Vedremo.

Ecco una nuova carrellata di immagini dall’Archivio dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza e da quello dell’Istituto Storico di Modena.

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