Mario Rannello è stato un autorevole e riconosciuto leader della CGIL e del PCI .
Un vero, autentico, leader “operaio” ascoltato e seguito dentro e fuori le fabbriche ,dove ha lavorato e dove in tante vissute assemblee ha rappresentato la Camera del Lavoro di Napoli, così come è stato ascoltato e seguito nei confronti ,tante volte aspri e tesi ,e nei dibattiti nella CGIl e nel PCI, a Pomigliano come a Pozzuoli, a Napoli ,a Bacoli ,a Roma .
E’ per me emozione e partecipazione vera ricordare Mario Rannello .Confesso che quando insieme ad altre compagne e compagni abbiamo rievocato Mario partendo dal filmato che ripercorreva gli anni lontani eppure ancora tanto sentiti ,delle grandi lotte operaie ed abbiamo ascoltato le voci e le parole di Enrico Berlinguer che concludeva il Festival dell’UNITA’ di Napoli nel 1975 e, poi, di Luciano Lama che sottolineava le radici profonde che la CGIL ha rappresentato e rappresenta per tanti di noi, un brivido e un pensiero lungo mi hanno attraversato .
In quel filmato era condensata la vita di Mario ma anche la nostra, di tante compagni e compagni e quelle parole erano la colonna sonora della vita “bella, intensa e appassionata”, come scrive Luciano Lama, di Mario Rannello . Una vita dedicata essenzialmente agli altri : al Sindacato, al PCI e poi, certo anche alla Famiglia ….Che era la prima sul fronte degli affetti ma per tanti di noi ,militanti e dirigenti,veniva sempre dopo : sacrificata alla “missione” di un impegno senza soluzione di continuità: un sacrificio pesante inflitto ai nostri cari.Ed è anche per questo che ritengo doveroso ringraziare la Famiglia tutta,il caro Salvatore Illiano ,la comunità di Bacoli con il Sindaco ,Giosi della Ragione, lo SPI della Campania e della Zona Flegrea , per avere voluto questo momento ma,al contempo,scusarmi a nome della CGIL di ieri e di oggi e anche del PCI , sia per l’impegno totale richiesto a Mario e della conseguente sottrazione di tempo per i suoi affetti più cari ,sia per la inevitabili lacune del mio “ricordo” .Non è possibile ripercorrere se non sintetizzando, tutto il “ lungo viaggio” di militante e dirigente sindacale e politico di Mario Rannello dalle prime esperienze in fabbrica al ruolo di grande responsabilità nella CGIL campana.


Mario Rannello è stato un compagno e un militante rigoroso . Per me anche un amico caro e grande che ho conosciuto bene e che ha costruito con tante compagne e compagni ,la “spina dorsale” della CGIL di Napoli e della Campania nei decenni più duri ma anche più esaltanti delle lotte per l’avanzamento sociale e politico del “mondo del lavoro “.
Gli anni del ’68 e dei decenni successivi che furono ,come titola Matteo Cosenza il testo scritto per i cento anni della Camera del Lavoro di Napoli, gli anni del “ Riscatto” sociale e politico dei lavoratori napoletani .
Ricordare Mario Rannello è ripercorrere un’epoca segnata da ideali ,obiettivi ,tensioni culturali e sociali ,figure di donne e uomini dai forti valori umani e professionali. Infatti allora prima di “essere” e “fare” il sindacalista , si era in primo luogo, esempio di legame con il lavoro,di rigore,di professionalità.
Mario Rannello è stato un protagonista straordinario degli anni di “battaglie rosse” sindacali e politiche.
Dall’inizio del suo percorso ,dalle prime battaglie nella C.I. ,è stato un compagno “organico”alla fabbrica,alla CGIL ,al PCI ,al territorio .


Non c’è mai stata “separatezza” tra il Rannello leader in fabbrica a Pomigliano d’Arco e il Rannello “dirigente” della Camera del Lavoro e del PCI ,a Napoli come nella sua città,Bacoli.
E’ questa continuità nella coerenza di un impegno personale che diventa come per Giorgio Amendola ,”Una scelta di vita “.Una scelta di ideali e soprattutto di infinita passione che oggi non si rintraccia più,che ha dato senso profondo alla sua esistenza nobilitandola con valori etici ,ideali e professionali che connotano la coerenza politica e morale come “ fattore identitario “ .Mario non solo non ha mai cambiato né bandiere,né orientamente ,ne se stesso : è sempre stato solo e solamente,un “compagno” di quelli veri ,rigoroso e definitivo nella opzione ideale e politica ma libero di pensiero e comportamenti .Un “Riformista” nella testa e nel cuore .Mai settario ; sempre unitario .Dentro e fuori la CGIL e il PCI e con CISL e UIL.
Ci siamo conosciuti alla fine dei caldi anni ’60 ,nella piena trasformazione del Sindacato .La CGIL di Napoli un crogiuolo di idee ,passioni,valori ,diretta nel tempo,da Fermariello,Vignola, un meridionalista colto e sagace,capace di guardare lontano e di traghettare il Sindacato ,insieme a compagni come Lombardi, Ferrante,Cozzolino,Ridi e tanti altri,dalla tradizionale struttura e visione di “strumento contrattuale “ a “soggetto politico” per lo sviluppo economico e sociale .
Anni delle grandi lotte per l’abolizione delle “gabbie salariali” ,contro il sottosalario,per nuovi ruoli e poteri sui luoghi di lavoro .Anche su questo fronte il contributo di Mario Rannello è stato rilevante.
Mario Rannello,espressione autentica della classe operaia di Pomigliano d’Arco ma di radici flegree ,si delinea come interprete originale della”Stalingrado del Sud” ,affermandosi anche come protagonista primario delle battaglie “confederali” sul territorio non solo per gli investimenti “industriali” e l’occupazione ma per obiettivi più generali di sviluppo della Campania e del Mezzogiorno . Un ruolo importante e delicato assolto con il piglio e la struttura culturale e politica del leader.


Rocco Civitelli, un compagno straordinario di forte spessore culturale e politico, ,prima Segretario Generale del Sindacato Scuola e poi responsabile della “Zona Pomigliano” ,ha ricordato Mario in modo semplice e compiuto : una assemblea tesa,percorsa da spaccature profonde ,senza prospettiva di soluzioni unitarie .Circolò voce :può parlare solo Rannello . Parlò.come sempre,con lucidità,profondità di argomenti,passione : vinse perchè convinse.La “linea” passò non solo perché era bravo ma soprattutto perché era credibile ( corsivo),stimato (corsivo) e perché godeva tra i compagni e tra i lavoratori , di enorme prestigio .
Tutti sapevano che era “vero”,non aveva doppiezze ma linearità e verità . Compagni e non, si “fidavano” .
Fu la base del convinto “passaggio” in CGIL chiamato a dare il meglio della sua esperienza nella direzione della “ Organizzazione” ,snodo cruciale della Camera del Lavoro. Mario era la “certezza” per me eper tutta la squadra .Mai un tentennamento o tirarsi indietro :sempre in prima linea .con la riflessione e nelle piazze.
Fu per la CGIL territoriale un investimento prezioso sempre pronto all’impegno incondizionato,a dare tutto se stesso con generosità e modestia pari alle straordinarie capacità politiche e operative .
Sempre in prima linea,scioperi,lotte,convegni ,manifestazioni…erano tempi difficili tra tante difficoltà,provocazioni di destra,disoccupati organizzati e dell’estremismo ammantato di rosso .Tanti e tanti cortei e suoi comizi,Napoli,Torre Annunziata,Arzano,Castellammare di Stabia,Pozzuoli,alla Sanità,piazza Matteotti…..
Netti alcuni episodi-ricordi.


Primo.1973 ,scoppia il colera a Napoli . Ero a Mosca e.. dalla Piazza Rossa direttamente dopo un volo e notte in treno da Milano,piombo in CGIL e Mario era già pronto, insieme ai compagni, con il “piano”per le vaccinazioni nelle fabbriche….Non si è mai valutato abbastanza il contributo di CGIL,CISL,UIL in quella drammatica fase.
Secondo .Assemblea drammatica con “ disoccupati organizzati” nel salone al terzo piano di via Fusco.
Rifiuto di parlare in presenza di alcuni energumeni senza camicia…Schiamazzi…urla …Bagarre ; lascio la sala e mi ritrovo senza portafogli ….sfilato .Parlo con Mario …governa tu e dici che ritorno quando “ritrovano” il portafogli….Mario parlò con suo tono deciso ma ricco di umanità…spiegò e disse “chiamatemi quando pronti…Dopo dieci minuti ,tornammo : il portafogli era stato ritrovato sotto il tavolo….tutto ok….ma ci volle Mario..
Terzo. Sciopero dei trasporti a Napoli “soffiato”dalla CISNAL . Con Mario ,fino notte ,casa per casa dai nostri compagni di riferimento per convincerli a “rompere”lo sciopero…Una faticaccia ma la CISNAL non passò…
Quarto. Le “quattro giornate “di Eboli .Manifestazione contro la decisione del governo di localizzare la fabbrica di Autobus a Avellino “scippando” Eboli come da accordo Sindacati-Fiat-Governo .I fascisti accesero una miccia pericolosa e preoccupante .
Italia spaccata con blocco autostradale .Organizzamo come CGIL ,lo sciopero della industria con manifestazione a Eboli. Mario organizzò tutto, fabbrica per fabbrica, in giorni di impegno senza fine.Il Prefetto di Salerno venne sotto il ponte all’uscita di Eboli . Disse poche parole al sottoscritto e all’allora Presidente della Regione, il D.C.,Vittorio Cascetta : o si sgombra subito oppure purtroppo ho l’ordine del governo di sgombrare . Dovrò caricare.Avevamo previsto tutto : chiesi un’ora di tempo.


Mario con il caro Silvano Ridi,allora Segretario della FIOM ,dispose i caschi blu dell’ItalsideR di Bagnoli,le nostre truppe d’assalto , ai due lati della carreggiata ; Silvano a destra ,Mario a sinistra , pronti a intervenire….C’era tra noi una parola d’ordine…Da un camion improvvisato,Cascetta tentò di parlare…Subissato di fischi…gli tolsi il microfono e tentai l’ultima carta :non poteva esserci la” guerra dei poveri” tra poliziotti e disoccupati.Tensione a mille.Parlai ,come sempre e come facevano noi della CGIL e come usava Mario, le parole semplici della verità….Uno,due,tre minuti,un primo convinto applauso…continuai e subito …”Dai Mario era la parola d’ordine…” . Alla testa dei “Caschi blu” ,compagni anch’essi straordinari,come Mangiapia,Scielzo,Bennato,Sastro,Scherillo,Sellitto e tanti altri, Mario Rannello e Ridi iniziarono a liberare l’autostrada….Il rischio di incidenti drammatici era superato,Nord e Sud erano di nuovo connessi….Il ruolo di Mario fu eccezionale .
Quinto . L’Organizzazione della manifestazione a Reggio Calabria contro il “Boia chi molla “ di Ciccio Franco e dei fascisti .Un compito difficile assolto da Mario con attento puntiglio e la certezza dei suoi legami diretti con i compagni delle fabbriche .
Sesto.L’acquisto della nuova sede della CGIL in via Torino,uno spartiacque tra la storia e il futuro.Anche qui il ruolo di Mario fu fondamentale nel rapporto con la CGIL nazionale e con le Camere del Lavoro di tutta Italia per reperire i fondi .L’acquisto segnò una svolta politica nel Sindacato non solo della Campania ma del Mezzogiorno : finalmente tutto il Sindacato aveva una propria “Casa” moderna e funzionale nel cuore della città:una impresa straordinaria….Ci fu solidarietà generale e anche la generosa partecipazione di tanti artisti e intellettuali che donarono opere e altro….
Quella operazione fece conoscere e apprezzare ancora di più Mario Rannello fuori e dentro la CGIL…La stima di Lama, di Scheda ,di Trentin ,si tramutò in amicizia e riconoscimento umano e politico testimoniato dalle cene al Fusaro….Mi fermo qui .


Ho detto che era facile ma anche una impresa “ricordare”Rannello . Ma non posso sottacere il contributo rilevante di Mario alla strategia complessiva della CGIL Campania .
Mario fu partecipe di primo piano della politica unitaria .Partì da Napoli la scintilla della unità sindacale programmatica ;fu a Napoli il primo “ Primo Maggio “ unitario in Piazza Matteotti con comizio finale di Ravenna della UIL ; fu a Napoli che CGIL,CISL e UIL lanciarono la “Vertenza Campania “ nel 1974 che connotò un nuovo corso del Sindacato che da Napoli agganciò l’insieme del Paese.
Si delineava una politica del Sindacato che metteva insieme emergenza e sviluppo con una visione e una piattaforma che connetteva il sociale immediato con lo sviluppo ,la “fascia costiera”con le “Aree Interne”,industria e agricoltura,pubblico e privato. Di quella grande stagione , non fu solo partecipe .Fu protagonista convinto di un processo sociale e politico che avrebbe portato Maurizio Valenzi a Palazzo San Giacomo .Per la prima volta un sindaco Comunista a Napoli .
Certo,c’era anche un forte PCI ;ma quel clima,quelle lotte,quella forza nella “ evoluzione culturale e politica” del Sindacato ,furono l’asse decisivo . Era il mondo della “ Napoli del Lavoro “ che Berlinguer evocava concludendo la” Festa nazionale dell’Unità” alla Mostra d’Oltremare nel 1976.
Era il “mondo di ieri “? Certo,ma era il mondo di una sinistra culturale,sociale e politica che guardava in avanti e voleva cambiare “in progress” il Mezzogiorno e il Paese. Era il mondo di Mario Rannello. Un compagno e un dirigente che,di sicuro,ha dato alla CGIL,al PCI ,a tutti noi,più del poco che ha ricevuto. Ha dato tutto ,ha ricevuto poco ma anche una stima ,un affetto ,un riconoscimento morale e politico senza confini . Anche di questo ci scusiamo con Lui e la Famiglia ,prima nei pensieri ma ultima per tempo dedicato.
Una Famiglia che con orgoglio legittimo può ricordarlo come portatore di alti valori etici , sociali e umani.
Ma anche una Comunità ,la città di Bacoli ,che può annoverarlo e ricordarlo tra i Cittadini migliori ,espressioni di un territorio “unicum” di valori naturalistici,storici,archeologici ,culturali e umani.
Mario Rannello ha onorato la Famiglia e la “sua” Bacoli da Uomo probo e generoso che ha attraversato il mondo e il secolo sempre a “testa alta e con la schiena diritta “.
Nando Morra

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Le immagini su Mario Rannello sono tratte dal libro Compagno di Salvatore Illiano con il Patrocinio del Comune di Bacoli

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1 commento

  1. Bellissimo ricordo.una lezione di storia e di politica.

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