Davvero grazie a Michele Grimaldi per come ha pensato l’incontro di ieri, ad Arturo Scotto che ha voluto interloquire con il libro e ai tanti che lo hanno animato. Il valore di ieri è che si sono ritrovati a discutere di Enrico Berlinguer un qualificato gruppo di giovani, di ragazze e ragazzi impegnati in diverse esperienze politiche, associative, sindacali, culturali della nostra Campania: tutti quelli che ritrovate nella locandina e che già indicano una ricchezza. Abbiamo discusso di Pace e guerra, e come avrebbe potuto essere diversamente? E la cosa bella è che questi ragazzi si sono ritrovati a discutere del loro tempo e del loro impegno di oggi ritrovando in Enrico Berlinguer, loro, tutti nati anni e anni dopo la sua scomparsa, spunti, sollecitazioni, esempio. Sì, ecco, ieri forse si è plasticamente concretizzato quanto lui possa essere davvero un Maestro per queste ragazze e ragazzi che, a differenza di altre generazioni precedenti, sono costretti a costruire tutto da se’: ma forse anche in questo c’è una ragione possibile di passione nuova.

In un post sulla sua pagina Fb Luana Evangelista ha reso bene l’idea della serata di ieri, finita peraltro con una pasta e fagioli e un bicchiere di vino… Non ce ne vorrà se lo riproduciamo qui: da’ il senso migliore forse di questa serata fatta anche, cosa importante, di sentimenti.

… Alle 18.30 Michele aveva organizzato alla Casa del Popolo di Scafati la presentazione del libro del compagno Gianfranco Nappi. Non però alla classica maniera. Ma con una assemblea di discussione. Ha chiamato il compagno Arturo Scotto e oltre 10 giovani compagni della Campania. Alcuni che sono ancora impegnati nel partito, altri nelle istituzioni. Altri, molti altri, che hanno scelto di dare, dopo l’esperienza politica, sfogo al bisogno di impegno nelle associazioni, o costituendo in tutta la Campania altre bellissime Case del Popolo da cui abbiamo preso esempio. Sono arrivata tardi, circa due ore dopo, per salutarli e tranquillizzare Michele che era preoccupatissimo. Pensavo stessero già facendo aperitivo e di essermi persa ormai tutto. E invece no. Sono qui, in tantissimi. E stanno ragionando insieme su cose che un tempo si discutevano nelle sezioni dei partiti, prima che si trasformassero in comitati elettorali. E partendo dal bellissimo libro di Gianfranco dedicato a Enrico Berlinguer, siamo qui a fare una analisi della nostra storia, ma con chi davanti ha tutto il tempo e il futuro per portarla avanti. Magari recuperandola. Una cosa che dimostra che si può ancora fare. E finalmente in presenza, senza schermi, videochiamate. Sarà questo che mi ha emozionato di più. E niente, insomma. Li vedo qui tutti insieme. Con le loro spigolosità di sempre ma la stessa passione. E penso che siano belli, tanto tanto belli. E la medicina migliore che potessi chiedere (dopo il toradol). Foto col mio primo Segretario, grazie al quale oggi siamo tutti qui

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